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  • Immagine del redattoreDott Claudio Lambertoni

ORECCHIO AD ANSA

Aggiornamento: 27 gen 2022

L'inestetismo più frequente che interessa le orecchie è quello delle "orecchie a sventola", cosiddetto per la caratteristica forma che esse assumono sin dalla nascita.

L'intervento per correggerle (otoplastica) viene richiesto sia dai fanciulli che a causa del difetto si sentono spesso a disagio, sia dagli adulti, in particolare da coloro che lavorano a contatto col pubblico.


Nei bimbi, l'età ideale per sottoporsi all'intervento è prima che il fanciullo vada a scuola, cioè verso i 6 anni. Non vi è alcun pericolo di interferire con lo sviluppo successivo delle orecchie poiché a questa età più dello 80% della cartilagine auricolare si è già formato.


Tecnica operatoria e anestesia - La correzione delle orecchie a sventola si ottiene grazie a una tecnica chirurgica che agisce essenzialmente sulla cartilagine auricolare che viene modellata e riavvicinata alla testa: il difetto è infatti dovuto esclusivamente alla forma e alla posizione della cartilagine.


ORECCHIO AD ANSA

E' inoltre importante conservare il naturale solco dietro l'orecchio, in modo da ottenere delle orecchie avvicinate alla testa, ma non completamente attaccate.

L'incisione della cute è del tutto invisibile e si pratica nel solco retroauricolare (dietro al padiglione) dove viene asportata una piccola losanga di cute.


L'anestesia può essere locale, locale in sedazione, oppure generale. Quest'ultima è ovviamente più indicata per i fanciulli a causa della loro possibile irrequietezza.

Dopo l'intervento viene applicata una medicazione modellante e lievemente compressiva da tenere solo per due giorni, una seconda fasciatura, più leggera, deve essere mantenuta per altri 5-6 giorni.


Durante le due o tre settimane successive, il paziente deve indossare durante la notte una fascia ferma-capelli. Subito dopo l'intervento un indolenzimento passeggero, peraltro risolvibile con un antidolorifico, è abituale. Un certo gonfiore si riduce gradualmente in una decina di giorni.


In generale la convalescenza è breve e il paziente può essere dimesso nello stesso giorno della operazione.

Il fanciullo ritornerà a scuola dopo una settimana. L'adulto potrà riprendere le sue attività professionali dopo 3-4 giorni. Le suture chirurgiche sono riassorbibili e non necessitano quindi di rimozione. Risultati - I risultati sono già visibili dopo l'intervento e diventano definitivi e stabili dopo 2 o 3 settimane.

Nel complesso l'otoplastica comporta scarsi disagi per i pazienti, una convalescenza breve e porta rapidamente a un risultato visibile e duraturo.


PRESBIACUSIA - SORDITA' (Ipoacusia percettiva involutiva senile)

L'organo dell'udito va incontro ad un precoce invecchiamento forse poichè esso è sempre sottoposto a continue sollecitazioni. Con l'avanzare del tempo la capacità uditiva progressivamente diminuisce (presbiacusia).

L'ipoacusia è spesso accompagnata da acufeni a tonalità alta ed è caratterizzata inizialmente dalla difficoltà a percepire i suoni acuti. Si tratta, dal punto di vista audiometrico, di una ipoacusia di tipo recettivo.


La curva audiometrica è una curva in graduale discesa, con iniziale aumento del livello di soglia per le frequenze acute e successivo aumento, con il passare degli anni, anche per le altre frequenze.


Il paziente affetto dalla prebiacusia non si accorgerà di particolari problemi uditivi sino a quando la perdita uditiva non supererà la soglia di 35 db circa definita soglia di idoneità sociale. Al di sotto di tale livello di udito, infatti, il soggetto comincerà a riferire i primi problemi di percezione e comprensione della voce parlata.

La descrizione del fenomeno è tipica: i pazienti riferiranno infatti di "sentire i suoni ma di non capire le parole".


Nella progressione della prebiacusia compariranno successivamente altri problemi legati ad un progressivo deterioramento delle aree acustiche del cervello legate alla percezione uditiva. Per questo fatto sarà importante adire in tempi precoci alla applicazione di idonee protesi acustiche


La percezione dei suoni è un fenomeno complesso che presuppone la perfetta integrità di diverse strutture. Il segnale biolettrico che si genera nella chiocciola viene infatti trasportato dal nervo acustico alle aree acustiche del cervello dove viene codificato, decodificato ed infine interpretato come sensazione uditiva cosciente e dotata di precisi significati.

Se per troppo tempo queste aree dell'encefalo non ricevono dall'orecchio adeguati stimoli, si perde progressivamente la capacità di interpretare il suono e di riconoscerne i più intrinseci contenuti.


Questo fatto spiega come sia possibile che in alcuni casi anche l'applicazione delle protesi acustiche non porti ai risultati voluti soprattutto se la protesizzazione viene eseguita dopo trascorso un intervallo di tempo troppo lungo dall'insorgenza della ipoacusia.


Neurinoma del nervo acustico (Schwannoma)

Il neurinoma è un tumore benigno, di solito unilaterale, che deriva dalle cellule della guaina di rivestimento del nervo acustico (guaina di Scwan - da cui Scwannoma)

Nelle rare forme bilaterali la neoformazione può essere espressione dellaneurofibromatosi (Recklinghausen) che è una malattia genetica, spesso trasmessa in modo ereditario, che provoca l'insorgenza di diversi tumori a livello del sistema nervoso.


Il neurinoma si sviluppa uno stretto canale osseo scavato nell'osso temporale (meato acustico interno) che il nervo acustico percorre per giungere al cervello. Il tumore, nel suo lento sviluppo, comprime le strutture nervose circostanti senza distruggerle (al contrario dei tumori maligni).


Nei primi tempi dall'esordio della malattia il paziente accusa acufeni transitori, cefalea, ed ipoacusia percettiva. Successivamente l'ipoacusia peggiora e compaiono segni e sintomi neurologici: nystagmo spontaneo (movimenti involontari dei bulbi oculari), atassia (alterazioni dell'andatura), dismetria e adiadococinesia (alterazioni nella precisione e nella coordinazione dei movimenti).


Completano il quadro sintomatologico la cefalea, le parestesie (formicolii) a carico del volto dal lato malato, le crisi nevralgiche trigeminali e i disturbi a carico del nervo facciale, che è responsabile della mimica del volto (paresi e spasmi).

Diagnosi del Neurinoma

La diagnosi del neurinoma è un chiaro esempio di diagnosi pluridiscipinare. Il paziente, infatti, proprio per la peculiarità dei sintomi, può giungere infatti alla osservazione dell'otorinolaringoiatra, dell'audiologo, o del neurologo. Lo specialista di riferimento, per un paziente che accusa sintomi simili a quelli descritti, è lo specialista in audiologia. La diagnosi si formula in base all'esame obiettivo (la visita), ai dati degli esami audiologici (Audiometria, Impedenzometria, ABR) e degli esami radiologici (TAC e Risonanza magnetica).

Terapia del neurinoma


Wait and see - prima di decidere una vera e propria terapia, dato il lento accrescimento di queste neoplasia, in neurinomi di piccole dimensioni, è utile controllare periodicamente la crescita del tumore. Solo le forma a rapido accrescimento e con sintomatologia necessitano di un trattamento.


Radiochirurgia Gamma Knife - è una tecnica per radiochirurgia stereotassica intracranica. Può essere utile per intervenire sui neurinomi di piccole dimensioni. Il trattamento mediante Gamma Knife permette di bersagliare il neurinoma con un fascio di radiazioni. Il trattamento Gamma Knife è una procedura mini invasiva, avviene in un’unica seduta ed è priva di dolore e incisioni chirurgiche. La procedura è quasi sempre ambulatoriale e la dimissione del paziente avviene di solito il giorno stesso.


Terapia neurochirurgica - Nei tumori ancora contenuti nel canale osseo del nervo, l'exeresi chirurgica può essere attuata attraverso la fossa cranica media. Nei tumori fuoriusciti dal canale (meato acustico interno), l'asportazione del tumore avviene attraverso le strutture dell'orecchio (regione mastoidea) tramite una incisione dietro al padiglione auricolare.

In questo intervento, attraverso la progressiva demolizione con microfrese delle strutture ossee dell'osso temporale, si giunge sino alla zona in cui si è sviluppata la neoplasia (angolo ponto-cerebellare). Per i tumori di discrete dimensioni e con sviluppo nella fossa cranica posteriore è consigliabile invece l'asportazione attraverso la classica via neuro-chirurgica con accesso craniotomico posteriore (attraverso il cranio).


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