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  • Immagine del redattoreDott Claudio Lambertoni

Come si curano le infezioni delle adenoidi

Aggiornamento: 28 gen 2022

Nelle forme acute febbrili, si usano antiinfiammatori antifebbrili ed antibiotici possibilmente scelti in base al referto dell'esame colturale e dell'antibiogramma eseguito sul tampone faringeo.

Molto utili, in particolare nella terapia delle forme tonsillitiche croniche dell'adulto sono le terapie termali con acque sulfuree mediante inalazioni e humages da eseguirsi presso i centri termali.


Se il paziente non può recarsi al centro termale sono oggi disponibili confezioni di acque termali che possono essere somministrate con idonei strumenti.


"In caso di infezioni le adenoidi e le tonsille dovrebbero sempre essere asportate per evitare le complicazioni?"


Non sempre, ovviamente!

Esiste tutta una serie di dati clinici e di esami che ci possono guidare nella decisione di asportare chirurgicamente le adenoidi e le tonsille o di trattarle con la terapia medica. Abbiamo già detto che la funzione delle adenoidi e delle tonsille, che si espleta nella prima e nella seconda infanzia, è un'importante funzione di difesa nei confronti delle infezioni delle prime vie aeree.

Sino ad un certo punto i linfociti delle tonsille e delle adenoidi "distruggono" i germi attraverso alla produzione di anticorpi specifici. Si crea una sorta di equilibrio per cui il paziente va incontro ad un numero limitato di infezioni alla gola, ma viene protetto da altre patologie.


Se questo "equilibrio" si altera il numero delle infezioni aumenta sensibilmente; adenoidi e tonsille esauriscono la loro azione di difesa e diventano organi "dannosi" per la salute del paziente.

In questi casi la possibilità di insorgenza delle complicazioni aumenta considerevolmente. Quando si verificano queste condizioni, va eseguito l'intervento chirurgico!


"E' possibile prevedere una complicazione?"


Gli esami specifici


Un certo numero di indizi si manifesta dalla storia clinica del paziente. Vanno valutati soprattutto il numero di episodi di infezione in un anno e il fatto di aver già subito o meno ascessi tonsillari.



Inoltre, è estremamente utile consigliare, quando si hanno dei sospetti sulla natura aggressiva delle flogosi adenotonsillari, l'esecuzione di una serie di esami orientativi:

  • Titolo antistreptolisinico: si esegue prelevando una minima quantità di sangue. Viene comunemente abbreviato negli stampati dei laboratori in "ASLO o TAS". L'esame valuta la presenza nel sangue di anticorpi prodotti dai linfociti contro il germe streptococco beta emolitico che è il più pericoloso. Valori elevati e, soprattutto oscillanti di questo esame (>200 u.), testimoniano l'avvenuta infezione.

  • Esame colturale: si esegue sul muco faringeo e tonsillare valutando lo sviluppo dei batteri e testandone la sensibilità agli antibiotici con l'antibiogramma. Si esegue prelevando una piccola quantità di muco sulla superficie delle tonsille e della faringe (tampone faringeo). E' assolutamente indolore. Esistono anche test rapidi mirati sullo streptococco beta emolitico che consentono di svelare la presenza dei germi.

  • VES (velocità di eritrosedimentazione): si esegue su sangue ed è un indice aspecifico di infiammazione.

  • PCR (Proteina C Reattiva): si esegue su sangue ed è un indice di infiammazione aspecifico.

Il Dott. Claudio Lambertoni approfondirà il seguente argomento in un reportage di altri due articoli nelle prossime uscite di questo editoriale.


Scopri e segui l'editoriale





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