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  • Immagine del redattoreDott Claudio Lambertoni

Reflusso Gastro Esofageo: Correlazione con Otorinolaringoiatra

Aggiornamento: 28 gen 2022


Reflusso gastrico

Senso di corpo estraneo in gola, senso di costrizione, mal di gola, continua necessità di "raschiare la gola", aumentata salivazione, deglutizione difficoltosa e disfonia possono essere sintomi otorinolaringoiatrici di malattia da reflusso gastro esofageo!


La diagnosi La diagnosi delle malattie da reflusso deve essere assolutamente pluridisciplinare a causa della molteplicità degli organi coinvolti mediante l’integrazione di diverse competenze specialistiche: otorinolaringoiatra, gastroenterologo, pneumologo, neurologo esperto in medicina del sonno, cardiologo ed altri.

La prima valutazione deve essere diretta ad identificare tutti gli aspetti della malattia da reflusso che in quel determinato individuo hanno bisogno di essere studiati.


Lo specialista deve: identificare i sintomi più rilevanti; individuare sintomi erroneamente attribuiti ad altre cause; escludere che i sintomi riferiti siano secondari ad altre patologie, magari più rilevanti. Una volta chiariti tutti gli elementi utili nell'anamnesi e nella visita, è possibile stabilire quali siano gli accertamenti diagnostici più utili, caso per caso, in modo da rendere l'iter diagnostico completo ed efficace.

Il ruolo dell'Otorinolaringoiatra


Come già detto, l’esistenza del reflusso può essere già nota al paziente aiutando lo specialista nel sospettare la diagnosi, oppure essere asintomatica a livello esofageo e quindi del tutto ignota.


Non è infrequente, infatti, che la diagnosi di reflusso venga sospettata dall’otorino in base ai sintomi e al riscontro negli esami dei tipici segni di infiammazione cronica a carico dell’orofaringe, del rinofaringe e della laringe.

Dopo aver raccolto e valutato con l’anamnesi tutti i sintomi riferiti dal paziente sospetti per l’esistenza di una malattia da reflusso in ambito faringo-laringeo (senso di corpo estraneo in gola, senso di costrizione, mal di gola, continua necessità di raschiare la faringe, aumentata salivazione e deglutizione difficoltosa)l’otorino si avvale soprattutto di un esame endoscopico non invasivo.


La procedura è del tutto indolore e viene effettuata introducendo una piccola sonda a fibre ottiche dal naso (fibroscopio flessibile) connessa ad una telecamera che permette di documentare l’intero esame.

Lo scopo dell’esame è prioritariamente quello di escludere anomalie e patologie a livello delle fosse nasali, del rinofaringe e della laringe e successivamente di ricercare e confermare alcuni segni tipici del reflusso, in particolare la presenza di una patina bianca a livello della base della lingua e della tonsilla linguale, l’ipertrofia (gonfiore) della tonsilla linguale e soprattutto l’edema (gonfiore), l'iperemia (rossore) della zona posteriore della laringe e il ristagno di saliva a livello dei seni piriformi (bocca dell’esofago).

Lo specialista otorinolaringoiatra si occuperà oltre che della diagnosi e delle prime terapie mediche anche del trattamento chirurgico di tutte le patologie associate e/o causate dalla malattia da reflusso, tra esse: l’ipertrofia dei turbinati, l’ipertrofia delle vegetazioni adenoidi e della tonsilla linguale, la sindrome delle apnee del sonno, le eventuali malattie della laringe (granulomi, polpi, leucoplasia, edema di Reinke),

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